Renault Clio RS Trophy

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All’inizio del 2018, Renault ha presentato una edizione limitata nata per celebrare i successi di Renault Sport nella Formula 1: la Renault Clio RS MY18 (nome semplice ed efficace) si distingue in maniera importante dal precedente MY16 perché si basa integralmente sul telaio Trophy, con sospensioni ribassate, assetto irrigidito e handling notevolmente migliorato. Con l’introduzione di questa versione in edizione limitata, tuttavia, Renault ha mantenuto sul mercato la Clio RS Trophy, un modello più pistaiolo che rinuncia ai fronzoli e punta a fornire un veicolo completo da godere durante i track-day.


IL RITORNO DELLE MAGGIORATE

La Renault Clio RS Trophy rientra in quel genere di vetture definite, in Inglese, “hot hatchbacks”: ovvero delle piccole due volumi con motori assai potenti e dalle prestazioni eccezionali. Renault Clio RS Trophy EDC 220Questo segmento di vetture sembrava dovesse scomparire, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000; ciò nonostante Renault ha sempre creduto nel suo heritage sportivo, presentando nel tempo edizioni sempre più spinte e particolari della piccola Clio. Ricordiamo ad esempio la Renault Clio Williams; o ancora la Renault Clio V6, un esperimento che definire estremo è un eufemismo. Tutto questo si è concretizzato, alla fine, nella Renault Clio RS 2.0 aspirata che è uscita di produzione nel 2011, una vettura abbondantemente apprezzata dalla critica per il telaio, per il propulsore e per le prestazioni.

Quindi, quando nel 2012 Renault ha presentato la nuova Clio RS, ha alzato varie domande: una Clio RS turbo? Una Clio RS con cambio automatico? Una Clio RS a 5 porte? Insomma, gli interrogativi erano tanti; e le paure ancora di più. Ma se avete letto la nostra prova della Renault Clio RS più “tranquilla” da 200 cavalli avete sicuramente capito che Renault Sport sapeva quel che faceva….


DRITTA AL SODO

La Renault Clio RS Trophy nasce come evoluzione della MY16: presentata nel 2015, si è caratterizzata sin da subito per una elaborazione del motore che ha permesso di raggiungere i 220 cavalli a 6.050 giri al minuto e di elevare la coppia motrice da 260 a 280 Newtonmetri. Renault Clio RS Trophy EDC 220Rispetto alla Renault Clio RS tradizionale da 200 cavalli, la Trophy si distingue anche per un turbo di dimensioni maggiori ed una rivista mappatura del cambio automatico a doppia frizione EDC che permette cambi di marcia più rapidi del 30%.

Specifica è anche la scatola dello sterzo, più diretta rispetto alla versione tradizionale e perfettamente in sintonia con la gommatura Michelin Pilot Super Sport 205/40 R18. E con la Renault Clio RS Trophy è possibile ordinare lo scarico Akrapovic specificatamente messo a punto per questo motore 1.6 da 220 cavalli. La sonorità è una garanzia: entusiasmante, mai invadente, molto baritona e perfettamente accordata con il risuonatore tipo-Helmoltz installato a livello dell’aspirazione all’interno del cofano motore. A completare il pacchetto ci pensano gli scoppiettii e borbottii che la vettura emette ogni volta che viene messa in moto o in fase di rilascio.


QUALCHE NUMERO

Leggerezza, potenza, cambiate fulminee: tutto questo si traduce in una accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in soli 6,6 secondi, con una velocità massima di 235 km/h. I 400 metri da fermo vengono raggiunti in 14,5 secondi; Renault Clio RS Trophy EDC 220ma tutto questo è facilmente verificabile, grazie all’applicazione RS Monitor integrata nel sistema infotainment della Renault Clio RS Trophy.

Anche l’abitacolo urla tutto lo spirito di questa piccola auto tutto pepe: impunture rosse a vista, anello “zero” centrale presente sulla parte superiore del volante. Renault Clio RS Trophy EDC 220Continuano il leit-motiv l’inserto con il logo Renault Sport nella parte inferiore del volante, le bocchette di aerazione con elementi in finitura carbon-look e la pedaliera in alluminio ben dimensionata per essere utilizzata anche nella guida più spinta.

Inoltre, all’interno la Renault Clio RS Trophy ripropone tutta la tecnologia specifica già vista sulla “normale” Clio RS: il Launch Control per partenze perfette al limite della trazione, il sistema R.S. Drive che permette di scegliere tra tre diverse modalità (Normal, Sport e Race) e l’applicazione R.S. Monitor che permette di visualizzare in tempo reale tutta una serie di parametri derivanti dai sensori come temperatura dell’olio del cambio, stato delle frizioni, accelerazione laterale e longitudinale, tempi di accelerazione e rallentamento, giri cronometrati e molto altro ancora.


SEMPLICEMENTE, SORPRENDENTE

Ma quindi: come va? In una parola, “bene”. Anzi, “bene” non rende l’idea. Quindi andiamo per passi per capire quanto la Renault Clio RS Trophy vada “bene”.

Renault Clio RS Trophy EDC 220Sotto il punto di vista del telaio, la Renault Clio RS Trophy è letteralmente una “spada”: affilata, precisa, fa quello che il pilota le chiede di fare. Grande plauso va a Renault Sport per permettere, grazie alla modalità Race, di disinserire totalmente i controlli: questo permette di apprezzare la precisione dello sterzo in inserimento con il posteriore che si scompone quel tanto che basta per darle un’agilità eccezionale. Tranquilli: a mantenere il grip con l’asfalto ci pensa la gommatura Michelin Pilot Super Sport, mentre durante le frenate è possibile contare su un impianto frenante messo a punto da Brembo con pinze a 4 pompanti all’anteriore e dischi da 320 millimetri di diametro. Il risultato è che questa Renault Clio RS Trophy si guida telepaticamente con sterzo, gas e freno, danzando tra le curve sollevando e dando gas.

Renault Clio RS Trophy EDC 220Parliamo adesso del motore: inutile negarlo, l’avvento del turbo ha fatto storcere il naso a tutti gli appassionati. Risposta al pedale meno pronta, soglia di intervento che poi si traduce in un “attacco” brusco, sound meno emozionante rispetto ai motori naturalmente aspirati. Qui sembra quasi che tutto questo non esista; certamente Renault non ha riscritto o reinventato la fisica, ma è riuscita ad ottimizzare la risposta del propulsore e a mantenere vivo il fattore emozionale. Il motore allunga molto bene fino alla zona rossa senza mancare di fiato e la risposta al gas è pronta, molto più di quanto ci aspettassimo visto l’avvento del turbocompressore. E come già detto, la timbrica fa tanto: dal risuonatore posto nel cofano fino al terminale Akrapovic, quest’automobile trasuda sportività.

Infine, un capitolo merita il cambio: tutte le paure su questa importante transizione dal manuale all’automatico spariscono immediatamente selezionando la modalità Race. Le cambiate diventano fulminee, delle vere e proprie fucilate. In scalata, si accorda con lo scarico per regalare delle vere e proprie mitragliate; mitragliate che raggiungono l’apice quando si raggiunge il limitatore di giri e si decide di non selezionare il rapporto successivo. Unico appunto meritano le palette al volante: c’è chi è della scuola delle palette solidali al volante, chi è per le palette solidali al piantone. Noi nella fattispecie siamo per le palette solidale al piantone dello sterzo, come nel caso di questa Renault Clio RS Trophy i cui paddles sono peraltro di generose dimensioni e hanno un feeling assai solido.


IN DEFINITIVA

Quindi è perfetta? Nì: no e sì. È uno strumento assai affilato, preciso ed emozionale; però paga lo scotto di essere tanto estrema quando si vuole andare in giro in maniera “tranquilla”. Già: perché il vantaggio di avere una piccola bomba che abbia cinque porte, uno spazio adeguato per i bagagli, il cambio automatico e una buona dose di tecnologia è proprio quella di poterle cambiare faccia all’esigenza. E se ricordate la nostra recensione della Renault Clio RS “tradizionale”, una delle cose che più abbiamo apprezzato era proprio la possibilità di essere una vettura dalla doppia anima; mentre nel caso della Trophy la parte più “comoda” viene inevitabilmente oscurata da quella più “arrabbiata”.

Renault Clio RS Trophy EDC 220Il sound del motore rimane sempre presente anche fuori dalle modalità Sport o Race, poiché l’impianto di scarico Akrapovic non è dotato di modularità o di valvole per attutire il rumore. Le sospensioni che nella guida sportiva risultano affilatissime nell’uso quotidiano sono molto secche: inizierete ad odiare i binari del tram e a non volere troppo bene neppure ai piccoli avvallamenti dell’asfalto. Con questo intendiamo cassare l’auto? Assolutamente no, anzi; probabilmente chi sceglie la Renault Clio RS Trophy ha le idee ben chiare su quale tipo di automobile vuole. A noi fa un po’ storcere il naso il fatto che tanto era versatile e trasversale la Clio RS “normale”, tanto è focalizzata questa: nel bene o nel male.

La scelta finale, quindi, spetta a voi; anche considerato che da quest’anno la Clio RS “normale” non è più disponibile ed è stata sostituita come già detto dalla Clio RS MY18, una versione derivata dalla Clio RS Trophy. Resta il fatto che, fatta questa dovuta precisazione sui lati che meno ci hanno convinto, nel panorama delle piccole segmento B sportive la Clio RS Trophy sicuramente spicca rispetto alla concorrenza e regala emozioni notevolissime.

Autore dell'articolo: Paolo Mazzei

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