FIAT Panda Hybrid

  • FIAT Panda Hybrid

Squadra che vince non si cambia: questo è il motto di FIAT per la piccola Panda, che sembra oramai aver trovato l’elisir di lunga vita nascosto nel mondo automobilistico. Oggi si presenta con una inedita motorizzazione 1.0 tre cilindri con sistema mild-hybrid a 12 Volt che abbiamo avuto modo di testare a fondo.

ETERNAMENTE GIOVANE

Briosa, allegra, funzionale, pratica e compatta: la FIAT Panda mantiene tutti i capisaldi del modello originario disegnato da Giugiaro per il debutto nel 1980.

Nella versione Cross, inoltre, è dotata di accorgimenti specifici come l’elevata altezza da terra, le protezioni in plastica, gli skip-plate in tinta con la carrozzeria e i fendinebbia integrati nel paraurti anteriore. Nella versione ibrida, inoltre, è riconoscibile per il badge a forma di H sul montante centrale e per la tinta specifica Verde Rugiada non disponibile sulle versioni esclusivamente mosse dal motore termico.

Interessante la scelta delle sellerie, realizzate con il filato Seaqual Yarn la cui produzione prevede l’utilizzo di materiali riciclati come plastica di origine marina. Anche nell’abitacolo è stato riproposto il colore Verde Rugiada in tinta con la carrozzeria, che riesce a ravvivare molto un abitacolo che, sebbene datato, mantiene ancora una versatilità a dir poco ineguagliata. Per il resto, rimangono salvi tutti i capisaldi della piccola vettura FIAT: ergonomia, funzionalità e facilità di utilizzo, per un pubblico assai vario. Piacevole la presenza di chicche come i sedili anteriori riscaldabili che, durante il freddo inverno, ci hanno fatto non poco piacere.

LE VERE NOVITÀ

Questo motore 1.0 da 70 cavalli con architettura a tre cilindri in linea prende il posto di uno dei motori più longevi della storia dell’automobilismo: il motore FIRE (acronimo altisonante che, in realtà, sta per Fully Robotized Integrated Engine).

Rispetto al vecchio 1.2 da 69 cavalli, è sicuramente più brillante anche se non ci aspettavamo di sentire lo stesso tiico affanno di semre alle velocità autostradali. Molto bene invece per la presenza di un cambio manuale che finalmente ha sei rapporti. Questo permette di guadagnare qualcosa in termini di spunto da fermo e, al tempo stesso, ridurre i consumi in marcia extra-urbana.

Parlando del sistema mild-hybrid, invece, lo stesso agisce in modo molto discreto recuperando energia durante la fase di rallentamento, immagazzinandola in una batteria da 12 Volt posta sotto al sedile del conducente e rilasciandola attraverso il BSG (Belt-driven Starter Generator). Tutto questo senza risultare invadente, poiché la ricarica della batteria avviene semplicemente rilasciando il gas.

COME VA?

In città, l’agilità della FIAT Panda è sempre di elevato livello. Il tutto è infatti incentrato sulla seduta alta, che permette di dominare la strada mantenendo, al tempo stesso, un ottimo comfort di guida.

Eccezionale per la città è anche l’assetto, che passa su buche e dossi in maniera efficace. Certo: questo lo si paga in ambito extra-urbano dove nei curvoni veloci il corpo vettura tende a rollare in maniera abbastanza marcata. Lo sterzo è morbido, ma al tempo stesso poco diretto; ma la FIAT Panda non è mai stata e mai sarà una vettura per grandi piloti.

Ciò detto, nonostante il comando del volante non sia rapidissimo, è in grado di trasmettere una buona comunicazione al guidatore di ciò che le ruote anteriori stanno facendo. Importante è che si tenga conto del fatto che, data la potenza del motore, se si vogliono raggiungere in fretta velocità autostradali bisogna tirare il collo al motore; e questo chiaramente si traduce in una rumorosità marcata.

Parlando di consumi, invece, durante le due settimane del nostro test la FIAT Panda Hybrid ha fatto segnare una media di 6.2 litri ogni 100 chilometri con un percorso misto tra città, autostrada ed extra-urbano.

IN DEFINITIVA

Autore dell'articolo: Mario Pollini

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