Abbiamo già provato la versione a cinque porte della nuova Land Rover Defender, denominata Defender 110; ed effettivamente, sembrava proprio che ci fosse qualcosa che, sebbene l’auto fosse piena di capacità, mancasse nel pacchetto complessivo in termini di esclusività e caratterizzazione. Abbiamo capito di cosa si trattasse quando Land Rover ci ha proposto la prova della versione a tre porte e a passo corto: la Land Rover Defender 90.
UNICA NEL SUO GENERE
Stesso nome, stesso badge, stessa estetica; eppure, guardandola ci si rende subito conto che non è la stessa auto. La Land Rover Defender 90 è unica in tutto: un fuoristrada duro e puro in salsa moderna che unisce tradizione ed innovazione in maniera assai sapiente. Una vettura alta, imponente, squadrata, dalle proporzioni perfette; che a differenza della concorrenza, adesso si propone senza le porte posteriori e offrendo, dunque, angoli caratteristici ancora più estremi.
Esteticamente, restano gli elementi inconfondibili che richiamano alla precedente Defender e, a sua volta, all’originale Land Rover. Elementi come i fari anteriori circolari (sebbene in questo caso carenati da un involucro quadrato), i grandi passaruota rivestiti dalla plastica grezza, le grandi superfici vetrate. Con 44 centimetri di lunghezza in meno rispetto alla versione 110, la Land Rover Defender 90 è lunga 4.58 metri, larga 2.00 e alta 1.97. Sale invece l’angolo di dosso da 28° a 31°.
L’abitacolo è tendenzialmente lo stesso della Defender 110: tanti i richiami al passato con lamiere e bulloni (sebbene solo di ornamento) a vista. Se c’è però qualcosa che si distacca marcatamente dal passato, è il livello di comfort: all’interno dell’abitacolo, il silenzio regna sovrano, complice anche il nuovo motore 3 litri a gasolio con architettura a 6 cilindri in linea che sostituisce il 2 litri con cui il modello è stato lanciato. E le sellerie offrono un sostegno ed una comodità davvero incredibili.
È QUELLO GIUSTO
A differenza del lancio, Land Rover ha sostituito l’offerta di motori a gasolio introducendo la nuova versione dell’Ingenium a 6 cilindri in linea. Sulla Defender in particolare è declinato in potenze da 200, 250 e 300 cavalli.
L’esemplare da noi provato è quello maggiormente depotenziato, con 200 cavalli; tuttavia, grazie alla cilindrata generosa, al frazionamento ampio ed alla grande quantità di coppia motrice, questo propulsore è parso tutto fuorché sottodimensionato. Anzi: ci sbilanciamo nel dire che, vista l’indole avventurosa della Land Rover Defender 90, forse proprio la versione D200 è quella più indicata per avere il giusto compromesso tra costi di gestione, prestazioni e prezzo di listino.
La Land Rover Defender 90 D200 sfoggia una coppia massima di 500 Newtonmetri ed un sistema mild-hybrid a 48 Volt che permette di usufruire sia dei vantaggi economici offerti dalla trazione innovativa, sia di strizzare l’occhio all’ecologia di marcia grazie alla soluzione MHEV. Restano valide tutte le capacità in OffRoad offerte dal sistema Terrain Response, dalla tecnologia Adaptive Dynamics e, soprattutto, le oramai immancabili sospensioni pneumatiche ad altezza variabile.
COME VA?
Senza dilungarci troppo, dato che a livello telaistico e dinamico si tratta de facto della versione a passo corto del Defender 110 che abbiamo già provato, ci soffermeremo solo sulle differenze che, a nostro avviso, hanno completato il pacchetto complessivo della Land Rover Defender 90.
In primis, il nuovo motore D200 a 6 cilindri è più elastico, rotondo e pastoso, soprattutto nella parte bassa del contagiri. In alto, questa versione depotenziata manca forse di un po’ di verve; però compensa con una progressione priva di buchi o di picchi di coppia che rende davvero piacevole e fruibile tutto l’arco dei regimi. Accoppiamento perfetto ancora una volta quello eseguito da Land Rover con il cambio automatico ad 8 marce prodotto da ZF.
In termini di guidabilità, la versione a passo corto non si discosta molto dalla Land Rover Defender 110 che abbiamo già provato; ma anche qui dobbiamo segnalare che permane qualche fruscio aerodinamico di troppo alle andature autostradali. Si apprezza invece la manovrabilità migliorata rispetto alla versione a passo lungo che permette di guidare con più tranquillità negli spazi angusti (come per esempio i passaggi in fuoristrada) e di avere un maggior controllo del veicolo durante le andature più celeri.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.landrover.it.